Se hai già assistito o partecipato a un corso di yoga o ad una meditazione di gruppo, avrai probabilmente sentito cantare, almeno una volta, il mantra “Om”. L’Om, nella tradizione indiana, è considerato il mantra per eccellenza, perché incarna il suono primordiale dell’Universo.
I mantra sono dei suoni sacri da recitare ripetutamente, che ci aiutano a raggiungere l’equilibrio interiore per avvicinarsi al Divino.
Nello specifico, la pronuncia dell’Om si ottiene dalla combinazione di tre lettere, tutte con un preciso significato:
- A, si pronuncia con la bocca aperta, partendo dal diaframma. Qui risiede il dio Brahma, colui che crea il cosmo. Inoltre, riguarda lo stato di veglia e collega la nostra coscienza al passato e alla parte inferiore del nostro corpo;
- U, eseguita chiudendo leggermente la bocca e portando il suono verso il centro del palato. Corrisponde al dio Vishnu, conservatore del cosmo. Riguarda lo stato di sogno e collega la nostra coscienza al presente e alla parte centrale del corpo;
- M, che rilascia il mantra, fino a farlo scomparire gradualmente. È espressione di Shiva, il “distruttore” del cosmo. Riguarda il futuro e lo stato di sonno profondo e collega la nostra coscienza alla parte superiore del nostro corpo.
Parte del suono è anche la vibrazione finale, che sfuma nel silenzio. Essa rappresenta l’eternità posta al di sopra del tempo e la coscienza suprema, ineffabile, che trascende da ogni cosa.
Quando recitiamo “Om”, il suo suono viene riprodotto molto chiaramente, attraverso la bocca senza muovere la lingua e rappresenta i suoni di base o fondamentali, che vengono prima della parola. Il mantra Om ci permette di meditare tenendo la lingua appoggiata al palato, la posizione ideale durante la meditazione, in quanto limita la salivazione e lo stimolo di deglutire portandoci a una maggiore concentrazione.